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Un blog ricco di appunti per condividere esperienze, problemi, soluzioni, immagini e in generale tutto ciò che mi colpisce.

Enrico Sabatelli

venerdì 24 luglio 2009

10 motivi per non aggiustare il pc degli altri







INTEGRALMENTE TRATTO DA:
http://www.facebook.com/group.php?gid=66084409221&ref=nf#/group.php?gid=66084409221


Ecco 10 motivi per cui è controproducente aggiustare il PC degli altri.

(1) diventi automaticamente disponibile sempre e per sempre; a qualunque ora del giorno e della notte, ovunque tu sia: al lavoro, sotto la doccia…
“Pronto, ciao ti disturbo?”
“Beh in questo momento sono in barca in ferie…”
“Ah… ma tanto tu fai presto in queste cose. Senti ho il computer che quando lo accendo mi da errore 000×32F33. Cosa può essere? Sono disperato…”
“Si, ma sono in mezzo al mare”
“Va bene. Dimmi cosa devo fare…”

(2) diventi oggetto di una catena di passaparola selvaggio.
“Aspetta che lo chiedo a un mio amico, lui di sicuro lo sa. Poi è molto alla mano e se ha tempo ti da una mano volentieri.”

(3) diventi automaticamente il responsabile e amministratore del PC
“Ti ricordi che l’anno scorso mi avevi installato quel programma per vedere i filmati? Ecco, stamattina, vado ad accendere il PC e non si accende più, cosa può essere successo? Non è che hai fatto qualcosa di strano?”

(4) devi conoscere tutti i programmi e tutti i sistemi operativi esistenti sul pianeta. Da Blender al GWBASIC, da Windows ME alle più improbabili distro di Linux. Dovrai saper fare tutto di tutto: non sono ammesse lacune per chi “conosce il computer”
“Senti, scusa se ti disturbo, ma ho un problema: come faccio ad importare un audiolibro con Itunes?”
“Guarda, mi dispiace, ma non ho l’Ipod e Itunes non lo conosco”
“Dai che tu ci capisci di sicuro più di me. In due minuti tu fai tutto…”

(5) diventi, per esteso, la prima persona da consultare per tutto ciò che funziona a corrente elettrica
“Ciao, scusa se ti disturbo, ma ho l’home theatre della sala che non funziona più bene. Tu guardi anche quelle cose lì? Perchè è da qualche giorno che si sente un fruscio dal vufer e magari bisogna solo cambiare un fusibile…”

(6) vieni visto come uno spacciatore di hardware
“Ciao, scusa se ti disturbo, volevo comprarmi un PC portatile, tu non è che hai delle bazze?”
“No”
“Come no? Lavorando nei computer vuoi che non ti passi sotto mano qualche occasione? Beh se hai qualcosa fammelo sapere, intanto mi daresti un’occhiata a dei preventivi che mi sono fatto fare?”

(7) devi sempre navigare nell’ignoto.
“Ciao, scusa se ti rompo, ma il PC non va più”
“Come non va più? Non si accende o cosa?”
“No no, si accende ma poi non va”
“Cos’è che non va? Il sistema operativo?”
“Io non ci capisco mica niente… non va”
“Ma che sistema operativo hai?”
“Cosa vuoi che ne sappia io che sistema operativo ho….cos’è il sistema operativo? Dove devo
leggere? Guarda, fai prima se vieni qua a dare un’occhiata, aspetto, vai tranquillo, va bene anche stasera dopo il lavoro…”

(8) lavorerai sempre gratis… se va bene!
Al di là di qualche caffè offerto, non vedrai mai un soldo. Di sicuro, però, ne spenderai: viaggi, telefonate, probabilmente anche cavetti, vecchi componenti, batterie, viti, ecc…

(9) grazie alla tua disponibilità, sarai sempre sottovalutato e verrai classificato al massimo come “smanettone”.
I “tecnici”, quelli veri, fanno le stesse cose che fai tu (forse con meno cura), ma prendendo 80 euro all’ora, saranno visti come semidei.

(10) serve davvero un decimo motivo?

giovedì 23 luglio 2009

La Teoria del barattolo di maionese e dei due bicchieri di vino

Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancura una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si unanime.

Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero!

“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi cosideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.

“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”

“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.

“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.

Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrae piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.

Mastro sushi al mulino di sant'andrea

Visto che era rimasto del riso dal apericenino ho portato tutto in studio.
A questo punto visto che avevo anche portato tutta la attrezzatura per preparare il sushi, ovviamente per restituirlo, a questo punto perché non farlo per pranzo!
Così è stato! qui anche tutta la fase come viene preparato!
//li'






lunedì 13 luglio 2009

Explosions and Boobs

Un fantastico sito che carica a caso immagini di esplosioni e di seni... quale sia il nesso non lo so, ma l'archivio è veramente vasto.

Explosions and Boobs

giovedì 2 luglio 2009

La vecchiaia è uno stato dello spirito

Tratto da una nota pubblicata su Facebook nelle Note di Nicola Lapi

LA VECCHIAIA E' UNO STATO DELLO SPIRITO

La giovinezza non è un periodo della vita, essa è uno stato dello spirito, un effetto della volontà, una qualità dell’immaginazione, un’intensità emotiva, una vittoria del coraggio sulla timidezza, del gusto dell’avventura sull’amore del conforto.
Non si diventa vecchi per aver vissuto un certo numero di anni, si diventa vecchi perché si è abbandonato il nostro ideale.
Gli anni aggrinziscono la pelle, la rinuncia al nostro ideale aggrinzisce l’anima.
Le preoccupazioni, le incertezze, i timori ed i dispiaceri sono nemici che lentamente ci fanno piegare verso la terra e diventare polvere prima della morte.
Giovane è colui che si stupisce e si meraviglia, che domanda come un ragazzino insaziabile: e dopo?
che sfida gli avvenimenti e trova la gioia al gioco della vita.
Voi siete così giovani come la vostra fede, così vecchi come la vostra incertezza, così giovani come la vostra fiducia in voi stessi, così giovani come la vostra speranza, così vecchi come il vostro scoramento.
Voi resterete giovani fino a quando resterete ricettivi, ricettivi a ciò che è bello, buono e grande, ricettivi ai messaggi della natura, dell’uomo, dell’infinito.
Se un giorno il vostro cuore dovesse essere morso dal pessimismo e corroso dal cinismo, possa Dio avere pietà della vostra anima di vecchi.

Douglas MacArthur

mercoledì 1 luglio 2009

Finalmente un po' di anticonformismo! (E i miei complimenti alla signorina!)

(Integralmente tratto da: http://lanazione.ilsole24ore.com/firenze/2009/07/01/199348-americana_bikini_bloccata_vigili.shtml)

Firenze, 1 luglio 2009 - Dopo giorni di pioggia, per giunta anche un po’ freddolosi, finalmente una giornata di sole.
Di quelle da passare sdraiati al mare, sotto l’ombrellone, con una bibita fresca e un bel libro. Ma non sempre è possibile. Magari perché il mare è lontano un centinaio di chilometri. E allora che fare? Basta un po’ di immaginazione e anche una piazza in cemento può diventare la giusta location per un po’ di tintarella.
Proprio quello che deve aver pensato la ragazza ritratta nelle immagini della fotogallery e ‘sorpresa’ dall’obiettivo del nostro fotografo ieri mattina in piazza Annigoni.

Tolti maglietta e pantaloni la giovane è rimasta in bikini e si è sdraiata in mezzo alla piazza tra gli occhi, un po’ sbigottiti, dei passanti. Ovviamente non ha dimenticato di darsi un po’ di olio solare. Mentre un passante le ha offerto un bicchiere di acqua fresca. Ma il suo progetto è stato bruscamente interrotto da una pattuglia della polizia municipale che l’ha costretta e rivestirsi e, soprattutto, a rinunciare al suo desiderio di tintarella.