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Enrico Sabatelli

martedì 5 agosto 2008

Sicilian Language - Lesson No. 4

I giochi di quando ero bambino
Il gioco di quando ero bambino per eccellenza era nascondino che
poteva essere chiamato indistintamente in due modi:
'O SURCI (letteralmente Al Topo) forse per l'abilità che ha questo
piccolo animale a nascondersi in qualsiasi pertugio
'MMUCCIA LUCERTOLA (let. Nascondi lucertola) forse per lo stesso motivo di prima
tutti conoscono le regole di questo gioco internazionale, però chi è
alla conta viene detto che APPUZZA (termine che viene usato per
qualsiasi gioco dove c'è uno contro tutti, o anche quando uno beve
direttamente dalla bottiglia si dice che ci si appuzza), quando uno
arrivava alla tana di corsa diceva a gran voce AMME' (a me) o
LIBBERATTUTTI a seconda dei casi, ecc.
altri giochi potevano essere
'O SCINNI E ACCRAVACCA (scendi e rimonta) due squadre, una in posizone
prona, l'altra doveva montare sulla schiena della squadra avversaria,
e la squadra prona doveva resistere finché tutti i membri della
squadra avversaria fossero saliti tutti
'E QUATTRU CANTUNERE (ai quattro cantoni) intanto bisogna avere la
struttura urbanistica favorevole, si gioca in 5, una Appuzza e sta in
mezzo all'incrocio, gli altri 4 stanno ognuno ad un angolo
dell'incrocio, chi sta agli angoli deve scambiarsi continuamente di
posto e chi sta in mezzo deve approfittare dei posti momentaneamente
vacanti per arrivare per primo e prendere il posto di chi nel
frattempo si era allontanato, chi rimane fuori a sua volta appuzza
a due a due si poteva giocare a
TESTA O LITTRA (letteralmente testa o lettera) era il classico testa o croce
PARU O SPARU: pari o dispari
MANU CINISI: mano cinese
'E CARTUZZI o 'E STECCHINA: a seconda delle stagioni perché in autunno
si giocava facendo le sfide con le figurine Panini che avanzavano
dall'album, ci si metteva sul gradino di una portoncino di ingresso,
con la mano a cucchiaio si davano dei colpettini sul marmo che
facevano balzellare la figurina, vinceva la figurina dell'avversario
chi riusciva a far montare la sua su quella dell'altro, le figurine
speciali valevano mi pare per tre di quelle normali, in primavera e in
estate invece si giocava alla stessa cosa però con gli stecchini dei
ghiaccioli, una volta mangiato il ghiacciolo, lo stecchino non si
buttava e si teneva per questo gioco, quello del Magnum valeva di più
poi c'erano giochi importati come "il lupo mangia frutta", "la strega
comanda colori", "la palla avvelenata", "le belle statuine" che sono
un po' più infantili, ecc poi ce ne erano altri come "la balena senza
culo", "stop" di dubbia origine
concludo dicendo che si giocava perennemente in strada visto che
parole come traffico e troppe macchine non erano ancora conosciute, e
mi rammarico vedendo che molti bambini di oggi sono rincoglioniti dai
videogame e non sanno cosa significhi giocare per strada, fare i giri
in bicicletta scoprendo continuamente posti nuovi, ecc.
Buone vacanze a tutti
Gianluca
P.S:
Non potevo non concludere con un gioco con il quale non ho mai giocato
ma che le persone un po' più anziane mi hanno raccontato:
SPACCA TUPPIETTU: U TUPPIETTU è la trottola di legno siciliana, si
giocava tirando la trottola su quella degli altri e si doveva
letteralmente spaccare in due, visto che la trottola ha un'anima e una
punta di ferro

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